Romano Pascutto

Romano Pascutto

Romano Pascutto

É nato a S. Stino di Livenza nel 1909. Antifascista dai tempi del delitto Matteotti, fu costretto a cercar lavoro in Libia, colpito dall'ostilità del regime. Dalla Libia tornò verso la fine del '42, in tempo per entrare nella resistenza fin dall'inizio. Arrestato e tradotto nelle carceri di Portogruaro, si salva in virtù dell'avvicinarsi della liberazione, dopo la quale fa parte della prima giunta del Comune di S. Stino, espressa dal CNL locale. Partecipa fino alla morte, come militante del PCI, alla vita politica locale e provinciale, diventando, nel '75, sindaco del suo paese, carica dalla quale è costretto a dimettersi qualche tempo prima della morte, a causa della malattia. Muore a S. Stino di Livenza l'8 aprile 1982. Ha sempre accompagnato alla sua attività politica una intensa attività letteraria. Tra i suoi titoli più noti ricodiamo La lodola mattiniera, romanzo, e Tempo de brumesteghe, poesie nella parlata sanstinese, libro vincitore del Premio "Marta" e per il quale Pascutto è ritenuto uno dei più importanti poeti dialettali italiani. Postumo è uscito L'acqua la tera la piera, con prefazione di Andrea Zanzotto, libro che raccoglie poesie edite e inedite.

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