Collana: Frecce
Esprimermi sull’accoglienza, scrivere, anche destinando ad altre persone queste riflessioni, è indubbiamente arduo. L’accoglienza infatti riguarda il dentro e il fuori di me, il luogo in cui vivo e tutti i luoghi del Pianeta; dall’accoglienza mi sento avvolto, attraversato, sollecitato, provocato; dai suoi esiti anche frastornato, ma certo sempre arricchito. Riguarda dimensioni personali intime e azioni concrete; il Vangelo e la Costituzione, i diritti umani proclamati e la concreta prossimità. A me pare che l’accoglienza riguardi il senso stesso della vita; che viverla renda umani, profondamente umani, negarla meno umani fino alla disumanità. I fatti che accadono sono una conferma o una negazione dell’accoglienza, comunque una provocazione a riflettervi. Pierluigi Di Piazza
I migranti sono una grande, esplicita rivelazione. Ci rivelano prima di tutto come sta il mondo, le sue situazioni drammatiche. Accogliendo una persona, guardando con umanità il suo volto, la domanda è immediata: perché sei qui, da dove vieni, da quali condizioni di vita? In secondo luogo i migranti ci rivelano chi sono provocando in noi incertezza, disagio, timore, curiosità, esigenza di conoscenza delle loro differenze. La loro presenza diventa per noi una provocazione a uscire dalla convinzione errata che il mondo sia il nostro mondo e che i mondi degli altri o gli altri mondi siano sempre inferiori al nostro. Nel momento storico attuale la parola accoglienza entra nel dibattito, nelle polemiche, nella propaganda e negli esiti delle votazioni amministrative e politiche; è una parola divisiva anche fra coloro che si dicono credenti. Pierluigi Di Piazza, prete controcorrente, parla di accoglienza partendo dalla sua esperienza personale, di uomo, di prete, di insegnante, dall’esempio positivo dei suoi genitori e della solidale vita di paese, dalla fredda empatia riscontrata in seminario, dalla sensibilità del proprio insegnamento scolastico condotto in modo aperto e rispettoso, dalla conduzione di una parrocchia attiva e coinvolta, sempre, nell’attenzione all’altro, accogliente di ogni pensiero e diversità. Lo fa attingendo soprattutto alla sua esperienza di fondatore del Centro di accoglienza per stranieri e di promozione culturale Ernesto Balducci, di guerriero dell’accoglienza che affronta i piccoli grandi ostacoli quotidiani con coraggio e con la fede, mettendo in discussione personali pregiudizi e paure. Il suo è un invito a riflettere, a sentire, a non girarsi dall’altra parte, ma ad accettare la sfida dell’accoglienza, per seminare una nuova umanità.
Il libro vanta contributi preziosi di: don Tonio Dell'Olio presidente della Pro Civitate Christiana di Assisi; Paolo Tomasin, sociologo ed esperto in cooperazione e integrazione sociale e Gianfranco Schiavone, vicepresidente dell’ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione) e presidente dell’ICS (Consorzio Italiano di Solidarietà) di Trieste.
CARTE DI CREDITO
PAYPAL
Possibilità di pagamento in 3 rate senza interessi per ordini superiori a 30 €
BONIFICO BANCARIO